Sono appena intervenuta alla #Camera durante la discussione generale della mozione su parità di genere e contrasto alla violenza sulle donne: un tema che deve essere affrontato a diversi livelli, e non è solo una priorità italiana bensì un obiettivo da raggiungere globalmente.
Tutte e tutti dobbiamo sentirci coinvolti per promuovere la parità di genere tra le pareti domestiche, nelle aule di scuole e università, sui luoghi di lavoro e nelle istituzioni. Mai come in questo caso vale il principio per cui lo Stato siamo tutti noi. Nonostante, nel tempo, il piano formale delle leggi abbia acquisito il principio dell’uguaglianza tra tutti gli esseri umani, l’impostazione patriarcale della nostra società è ancora lì, a livello informale, e si manifesta nella vita culturale, politica, economica: penso al cosiddetto “tetto di cristallo”, alla disparità salariale, al gender gap, sono tutti indici e dati che ci confermano quello che già sappiamo.
Dopo i passi avanti importanti che abbiamo compiuto a livello normativo, come il #CodiceRosso o le varie misure, dobbiamo ribaltare i dati che ci raccontano di un Paese in cui le donne sono ancora discriminate in termini di accesso alle professioni e ai ruoli dirigenziali, spesso costrette a scegliere tra carriera e famiglia e, soprattutto, vittime di #violenza: 88 donne ogni giorno la subiscono, secondo il rapporto della Polizia di Stato. Continuiamo ad insegnare nelle scuole il rispetto di genere e che la violenza non è amore ma un atto criminale.