«La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia».
Da questa definizione di Salute proposta dall’Organizzazione mondiale della Sanità è possibile comprendere quanto sia importante cogliere il senso multidimensionale di questo concetto.
Gli aspetti che vengono coinvolti in una riflessione sulla salute sono davvero tantissimi ed è bene tenerlo a mente nella Giornata Mondiale che celebriamo oggi. Per garantire la salute delle persone è necessario adottare una visione di insieme che ci permetta anche di investire le risorse nel modo più efficace possibile per rispondere concretamente ai bisogni di ognuno. Bisogni che non sono solo sanitari, ma che permettono all’individuo di aumentare il controllo che ha sulla propria salute, con l’obiettivo di migliorarla. La salute infatti, come precisa l’OMS, passa dalla valorizzazione delle risorse personali e sociali di ognuno.
È per questo che per assicurare a tutti di avere gli strumenti per raggiungere il benessere bisogna agire principalmente in due campi: la promozione della salute e la prevenzione. Quando parliamo di promozione parliamo innanzitutto dell’incentivare i corretti stili di vita che passano da abitudini alimentari equilibrate, dal contrasto alla sedentarietà, ma anche dal miglioramento dei contesti ambientali, sociali ed economici che incidono sulle condizioni di salute del singolo e della comunità in cui è inserito. Molto quindi conta la sensibilizzazione, l’informazione e la formazione che possano presentare nella maniera più chiara possibile i pericoli di uno stile di vita non sano e che richiamino l’attenzione su quanto a volte basti poco per cambiare una tendenza legata a un atteggiamento culturale o a un desiderio di omologazione sociale. Per quanto riguarda, invece, la prevenzione ci riferiamo sia alle azioni che mettiamo in campo per evitare l’insorgere di patologie (la cosiddetta prevenzione primaria) sia a ciò che è necessario fare per ridurre l’impatto che una malattia può avere sulla vita di una persona (prevenzione secondaria). Da un lato, quindi, contrastiamo direttamente le cause delle malattie e i fattori di rischio che possono predisporci ad ammalarci. Dall’altro cerchiamo di individuare il più velocemente possibile chi è colpito da una malattia per limitare al massimo e subito i rischi che corre.
La pandemia ha purtroppo rivelato una scarsa attenzione che negli anni è stata riservata agli aspetti della promozione e della prevenzione. Questo ci ha privato di alcuni strumenti indispensabili per affrontare anche un’emergenza di questa portata. Pur riconoscendo ogni giorno l’enorme lavoro svolto dai nostri operatori sanitari e socio sanitari, in particolare nel corso dell’ultimo anno, dobbiamo partire da questa considerazione per comprendere quanto sia importante investire su prevenzione e promozione e soprattutto per realizzare che, se è vero che esistono dei livelli minimi di assistenza e di prestazione, non ci si può fermare al solo concetto di “prestazione sanitaria” e di “cura”. Inoltre non esistono degli standard universalmente validi, ma ogni realtà ha delle esigenze proprie che vanno contemplate e analizzate.
È fondamentale quindi cogliere l’importanza di puntare su una medicina personalizzata e su un sistema socio-sanitario pienamente integrato, che metta la persona al centro e che affronti i suoi specifici problemi e le sue esigenze adottando un approccio biopsicosociale.